Diabete e ipossia

Diabete e ipossia

Negli ultimi anni, medici e scienziati hanno scoperto che l'ipossia è strettamente associata ai processi patologici del diabete. In particolare, è stato notato che l’ipossia non solo è il risultato dell’anomala circolazione sanguigna riscontrabile nei pazienti diabetici, ma anche che è responsabile della promozione e della progressione di alcune complicanze del diabete.

ipossia e diabete

L’ipossia a livello del tessuto adiposo è  un fattore che contribuisce allo sviluppo dell’insulino-resistenza e, quindi, al diabete.

Il ruolo che l’ipossia svolge nel favorire l’insorgere di uno stato diabetico è stato chiarito attraverso lo studio svolto dalla University of California, San Diego School of Medicine. I ricercatori hanno scoperto che in seguito ad una alimentazione che conduce ad obesità all’interno della membrana delle cellule adipose avviene l’attivazione di una proteina chiamata adenina nucleotide translocase 2 (ANT2), che consuma enormi quantità di ossigeno, lasciandone molto poco al resto della cellula.

I pazienti diabetici soffrono di una compromissione del circolo sanguigno causato dal restringimento dei piccoli vasi (microangiopatia). Ciò significa che l’ossigeno trasportato dai globuli rossi ha difficoltà a passare attraverso i vasi ristretti e, quindi, a raggiungere i tessuti corporei.
Attraverso uno studio clinico condotto nei Paesi Bassi, s’è scoperto che le persone con diabete, rispetto a soggetti sani , hanno valori di ossigeno nei tessuti costantemente più bassi misurati in diversi distretti del corpo.

Tracciando un ulteriore collegamento tra diabete e ipossia, i medici dell’Unità iperbarica del Royal Adelaide Hospital, dell’Università di Adelaide, nell’Australia meridionale, hanno scoperto che, attraverso l’aumento dei livelli di ossigeno mediante l’ossigenoterapia iperbarica, si ottiene una migliore risposta del corpo all’insulina, con maggiore riduzione della glicemia.

Da uno studio recente condotto presso il Changi General Hospital di Singapore è emerso che acqua Kaqun, aumentando il livello di ossigeno nel sangue arterioso, contrasta la riduzione della massa mitocondriale indotta dalla iperglicemia e la disfunzione mitocondriale.
Il diabete mellito è infatti associato ad una carente ossigenazione dei tessuti (ipossia tissutale). A sua volta, l’ipossia viene associata ad una disfunzione mitocondriale che aumenta lo stress ossidativo e l’iperglicemia.
Nel caso di pazienti diabetici, la terapia di ossigenazione in camera iperbarica ha dimostrato di migliorare la sensibilità all’insulina nel paziente. Tuttavia, si tratta di una terapia alla quale il paziente non può, per diversi motivi, essere sottoposto in modo regolare. Il presente studio ha quindi valutato gli effetti dell’acqua ad alto contenuto di ossigeno in forma stabile (Kaqun – ELO) sulla funzione mitocondriale in presenza di ambienti normali o ad alto contenuto di glucosio, nonché come come terapia ipoglicemizzante per l’uomo. 

Acqua Kaqun
 risulta quindi essere una efficace terapia adiuvante contro il diabete di tipo 2

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