Carenza di ossigeno al cuore – sintomi e conseguenze

ossigeno al cuore

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Mancanza di ossigeno al cuore
Le cellule del cuore sono molto sensibili alla mancanza di ossigeno: per pompare ininterrottamente, 24 ore al giorno, tutti i giorni di tutta la vita, il cuore richiede infatti un costante apporto di energia e, quindi, di ossigeno. Tuttavia, poiché il cuore non dispone di una particolare “riserva” di ossigeno, il carente afflusso o la mancanza di sufficiente ossigeno si dimostra una condizione particolarmente seria.

Sistema cardiovascolare
Il sistema cardiovascolare, noto anche come sistema circolatorio, comprende cuore, arterie, vene, capillari e sangue. Il cuore è letteralmente la pompa che spinge il sangue attraverso la rete dei vasi sanguigni, cioè l’insieme dei “tubi” di varie dimensioni (arterie, vene e capillari) che gli consentono di raggiungere i diversi distretti del corpo. 
Fornire ossigeno al corpo è la funzione principale e più importante del sistema cardiovascolare: il cuore e la rete di vasi sanguigni sono infatti il sistema di trasporto che garantisce il costante afflusso di ossigeno alle cellule.

La richiesta energetica del cuore
Sebbene tutte le cellule richiedano ossigeno, le cellule cardiache sono, insieme a quelle cerebrali, le più sensibili all’ipossia e, se private dell’ossigeno di cui necessitano, cominciano a morire nel giro di pochissimi minuti. Il cuore da solo, per funzionare, richiede ed utilizza dal 5 al 20% del quantitativo totale di ossigeno a disposizione dell’organismo. Se non ricevono abbastanza ossigeno, le cellule del muscolo cardiaco muoiono entro 20 minuti. Quindi, l’ipossia causata da un’ostruzione delle arterie si dimostra particolarmente grave, se non letale, sia per il cuore che per il cervello.

Malattie cardiovascolari: infarto e attacco di cuore
In base ai dati diffusi dall’OMS (Organizzazione mondiale della sanità), le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte al mondo. Per CVD, s’intendono generalmente condizioni che riguardano l’ostruzione dei vasi sanguigni e quindi un carente afflusso di ossigeno al cuore, con conseguente dolore toracico (angina) infarto e ictus).

Cosa succede durante un infarto o un attacco di cuore? 
L’infarto si verifica quando un’arteria coronaria ristretta si “blocca” improvvisamente a causa di un coagulo di sangue, interrompendo così l’apporto di ossigeno al cuore, le cui cellule soffrono di “ipossia immediata” (Cellular Pathways of Death and Survival in Acute Myocardial Infarction – Department of Physiology, Brody School of Medicine, East Carolina University, Greenville, NC, USA).

Senza ossigeno, le cellule cardiache passano alla glicolisi anaerobica per generare energia, producendone un quantitativo 16 volte inferiore rispetto a prima. A causa di questa improvvisa “crisi energetica”, le cellule cominciano rapidamente a morire. Se entro un’ora non viene ristabilito l’afflusso di sangue ricco di ossigeno al cuore, le cellule muoiono e il cuore smette di funzionare correttamente diminuendo a sua volta la fornitura di ossigeno al corpo (insufficienza cardiaca). Se i danni sono eccessivamente estesi, il cuore smette di battere ed il soggetto muore. 

> Ipossia: cos’è e come contrastarla